Tra le varie divisioni quella delle Pyrrhophyta (Dinoflagellati( contiene il maggior numero di specie produttrici neurotossine. La sassitossina è la tossina maggiormente prodotte da quasi tutte le specie di Alexandrium… Scarica PDF
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Effetti farmacologici di un estratto acquoso di aglio nero invecchiato: un alleato prezioso contro l’infiammazione silente
Maria Loreta Libero, Lucia Recinella, Luigi Brunetti, Sheila Leone L’aglio nero invecchiato rappresenta un valido alleato nella gestione integrata delle malattie croniche a componente infiammatoria e rappresenta un esempio virtuoso di come il confine tra alimentazione e terapia possa essere efficacemente superato nell’ambito di una medicina moderna, personalizzata e orientata alla prevenzione. Negli ultimi decenni, le patologie croniche a base infiammatoria hanno assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama sanitario globale. Tra queste, le malattie cardiovascolari, le malattie infiammatorie intestinali e i tumori prostatici rappresentano tre ambiti ad alta incidenza e rilevanza clinica, accomunati da processi fisiopatologici condivisi: infiammazione cronica, stress ossidativo e disregolazione del sistema immunitario. In particolare, l’infiammazione e lo stress ossidativo sono riconosciuti come elementi chiave nella genesi e nella progressione di patologie come l’insufficienza cardiaca, l’aterosclerosi e l’ipertensione. Analogamente, le malattie infiammatorie intestinali sono caratterizzate da una risposta immunitaria esacerbata da stimoli ambientali o alimentari, accompagnata da un eccessivo rilascio di citochine proinfiammatorie. Infine, nella genesi e nella progressione del tumore prostatico, l’infiammazione cronica della ghiandola prostatica rappresenta un fattore di rischio oncogenico da non sottovalutare.L’Aglio (Allium Sativum L.) è una pianta bulbosa utilizzata sin dall’antichità per i suoi innumerevoli effetti benefici, tuttavia a causa del suo caratteristico sapore e odore pungente il suo attuale consumo si è significativamente ridotto. Per ovviare a tale problematica diversi studi sono rivolti ad individuare possibili alternative promuovendo l’uso di aglio affumicato, olio d’aglio, succo d’aglio ecc.In ambito nutraceutico, l’aglio nero invecchiato sta guadagnando sempre più interesse nel panorama scientifico grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, immunomodulanti, ipolipemizzanti, antidiabetiche, neuro-, epato-protettive, anti-allergiche e antitumorali. Esso rappresenta un valido rimedio nutraceutico sia a scopo preventivo che terapeutico in associazione alla terapia tradizionale, soprattutto nei disturbi cardiovascolari.L’aglio nero invecchiato si ottiene a partire dall’aglio fresco sottoposto ad un processo di invecchiamento (o fermentazione). Durante questo lento e controllato processo, che avviene a temperatura controllata (60°-90°C) e in condizioni di elevata umidità (80–90%), si verificano cambiamenti significativi come colore, sapore, consistenza, nonché modifiche nella formazione di composti aromatici che conferiscono all’aglio nero il suo profilo unico e il suo sapore caratteristico. La […]
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Bibliografia completa
Relativa agli articoli: “Microalghe e salute umana” (maggio 2025); “Applicazioni commerciali delle microalghe nell’industria” (giugno 2025); “Microalghe per la prevenzione delle malattie cardiovascolari” (settembre 2025). Bibliografia_completaDownload
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Microalghe per la prevenzione delle malattie cardiovascolari
Stefania Preda, Francesco Saverio Robustelli della Cuna La biomassa delle microalghe rappresenta un enorme potenziale come fonte di proteine alimentari paragonabili, in termini di quantità e qualità, alle proteine degli alimenti convenzionali, nonché superiori rispetto alle proteine di origine vegetale e animale. Grazie alla qualità nutrizionale delle proteine e alla loro natura in costante e rapida crescita, le microalghe sembrerebbero essere delle promettenti risorse alternative per la produzione di alimenti funzionali a base di peptidi bioattivi. risorse set25Download Negli ultimi anni, i peptidi bioattivi alimentari hanno suscitato molto interesse per i loro potenziali benefici sulla salute; in particolare, la conoscenza di diversi composti bioattivi delle microalghe ha aperto delle potenziali opportunità per la produzione di peptidi con un’ampia gamma di bioattività correlate alla gestione e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari (Ejike et al., 2023). Produzione e isolamento di peptidi bioattivi dalle microalgheIl primo passo nella produzione di peptidi bioattivi è l’identificazione di opportune fonti proteiche e la selezione del metodo di estrazione più appropriato. Dopo l’estrazione, che può essere di tipo chimica, meccanica o enzimatica, le proteine sono sottoposte ad idrolisi per rilasciare i frammenti peptidici funzionali con le loro specifiche attività biologiche. Tra i vari metodi di idrolisi, l’idrolisi enzimatica è la più utilizzata in quanto consente di preservare le proprietà funzionali e i valori nutrizionali, evitando trattamenti chimici e fisici che potrebbero rivelarsi eccessivamente aggressivi. I prodotti dell’idrolisi sono poi sottoposti a tecniche di separazione, quali centrifugazione, precipitazione, ultrafiltrazione o cromatografia, per isolare il peptide di interesse di cui viene testata l’attività biologica. Questi peptidi derivati dalle proteine delle microalghe sarebbero in grado di influenzare l’attività biologica umana e di innescare effetti intracellulari grazie al legame con specifici recettori, con un impatto finale positivo sulle malattie metaboliche. Oltre alle potenziali proprietà farmacologiche, i peptidi bioattivi presentano irrilevanti effetti avversi o tossici e, dati i notevoli livelli di sicurezza, tollerabilità ed efficacia nell’uomo, costituiscono un punto di partenza per lo sviluppo di alimenti funzionali e nutraceutici innovativi. Pertanto, la possibilità di poter intervenire con un’azione preventiva sullo sviluppo di condizioni patologiche mediante la gestione della dieta anziché l’impiego di […]
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Applicazioni commerciali delle microalghe nell’industria
Stefania Preda, Francesco Saverio Robustelli della Cuna Le microalghe trovano impiego in diversi settori industriali; in particolare, all’interno del settore alimentare, la crescente tendenza verso uno stile di vita sano, divenuta oramai una coscienza collettiva, e il conseguente aumento della domanda di alimenti sani e naturali che siano in grado di preservare e migliorare il benessere delle persone, trovano un alleato comune nelle microalghe, il cui potenziale risulta promettente per la salute. Le microalghe marine sono utilizzate per diversi scopi nell’industria alimentare, farmaceutica, dei cosmetici, dei biocarburanti e dell’agricoltura (Figura 1). Gli esseri umani non sono estranei all’utilizzo delle microalghe come fonte alimentare; non si tratta dunque di un alimento nuovo, poiché fanno parte della dieta umana da secoli, così come testimoniano i numerosi resoconti in cui sono stati riportati i metodi di coltura e gli usi da parte di popolazioni indigene… risorse giu25Download
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Microalghe e salute umana
Stefania Preda, Francesco Saverio Robustelli della Cuna Le alghe rappresentano un gruppo eterogeneo e complesso di organismi unicellulari o pluricellulari produttori di ossigeno e caratterizzati dalla loro natura fotosintetica. Negli ultimi decenni, si è molto discussa l’importanza delle microalghe nell’ambito delle scienze alimentari e dell’industria farmaceutica e una particolare attenzione è stata posta alle loro potenziali applicazioni terapeutiche. Secondo il sistema tassonomico le alghe appartengono al dominio degli Eukarya mentre i cianobatteri vengono collocati nel dominio dei Bacteria; pertanto, questi organismi presentano differenze morfologiche, fisiologiche e genetiche, appartenendo a due domini differenti. Da un punto di vista morfologico, i cianobatteri sono caratterizzati da una parete cellulare costituita internamente da peptidoglicano, che conferisce resistenza alla parete stessa, e da una membrana esterna rivestita da un glicolipide complesso, il lipopolisaccaride… risorse marine mag25Download
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